sabato 6 dicembre 2014

Il NICE in UK raccomanda il parto a casa o in casa maternità. Una decisione immorale?


Il celebre NICE (National Institute for Health and Care Excellence) in UK, ha pubblicato delle nuove linee guida in cui raccomanda il parto a casa, o in casa maternità, per le donne con una gravidanza fisiologica, definendo tale scelta come l'opzione più sicura per la salute di madre e persona che nasce in caso di gravidanze successive alla prima.

La notizia è stata ripresa da diverse testate in tutto il mondo. In un articolo apparso sul Guardian si legge che: Le nuove linee guida raccomandano di consigliare alle donne con gravidanze fisiologiche l'opzione parto a casa, o in casa maternità, come la più sicura per la salute di madre e bambino. Questo importante cambiamento nasce dalla constatazione che le donne assistite a casa da un'ostetrica presentano un numero minore di effetti avversi con un conseguente minore numero di interventi medici quali, solo per citarne alcuni: episiotomia, taglio cesareo, parti operativi con forcipe e ventosa.  

Secondo la Prof.ssa Susan Bewley (unità sanitaria complessa di ostetricia e ginecologia del King's College e responsabile del panel del NICE che ha elaborato le nuove linee guida)  anche l'incidenza delle infezioni si riduce notevolmente nel parto extra-ospedaliero "Noi - aggiunge - al di là di quelle che sono le evidenze scientifiche, pensiamo sia fondamentale sostenere il diritto delle donne alla libera scelta del luogo del parto. Le donne hanno il diritto di scegliere e di veder supportata la loro scelta". Dalle linee guida emerge che quasi la metà delle donne ha i requisiti necessari per il parto domiciliare, questo si potrebbe tradurre in migliaia di parti a casa nel prossimo futuro del Regno Unito."

Un articolo sul sito della BBC pronone un grafico molto chiaro:




  
Qui sopra un interessante video di un dibattitto trasmesso da SkyNews dal titolo "Where is the safest place to give birth?"

E in Italia?


 ancora nessuna dichiarazione sulla notizia da parte delle società scientifiche di ostetricia, ginecologia o neonatologia, che al contrario si erano espresse negativamente (ecco le dichiarazioni di SIN e SIGO) lo scorso maggio in occasione della delibera per il rimborso del parto a casa per la Regione Lazio (di cui abbiamo parlato qui). 

Noi del movimento Freedom for Birth-RAG pensiamo che queste nuove linee guida rappresentino un importante riconoscimento della libertà di scelta delle donne. 

Vogliamo segnalare che il Prof. Savulescu, bioeticista di Oxford, in un recente articolo, scritto con de Crespigny, accusava le donne che sceglievano il parto a casa di essere immorali, in nome di una presunta maggior pericolosità di tale scelta. Oggi il NICE non solo smentisce tale presunta maggiore pericolosità del parto in casa rispetto a quello ospedaliero, ma definisce questa opzione come la scelta più sicura per madre e persona che nasce.

Noi vogliamo prendere le distanze da questo tipo di atteggiamento, altrimenti dovremmo, paradossalmente, seguendo il ragionamento di Savulescu, considerare immorali le donne che, avendo già partorito, preferiscano partorire in ospedale anche il secondo figlio, esponendolo così ad un rischio più alto. 


Questo atteggiamento, giudicante, paternalistico e oppressivo, non tiene conto di dell'importanza del riconoscimento del diritto della donne di decidere come e dove partorire. 

Diritto che, in un'esperienza come quella del parto, che molte donne considerano fondante, non può essere in nessun modo considerato marginale, ma al contrario rappresenta il riconoscimento della soggettività delle donne e delle loro competenze e capacità di autodeterminarsi.

Con questo noi di FFB-RAG non vogliamo sostenere che il parto in casa o in casa maternità, assistito dalle ostetriche, sia il migliore dei parti possibili, non proponiamo alcun modello di parto.
Ribadiamo ancora una volta che la possibilità di fare scelte libere e informate è un fondamentale determinate della salute delle persone (come affermato più volte dall'OMS nella Carta di Ottawa o nel recente statement contro l'abuso e la mancanza di rispetto sulle donne al momento del parto nelle strutture sanitarie) oltre che un diritto umano fondamentale (come peraltro sancito dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo).

Per questo motivo, sia che una donna scelga di partorire in casa, assistita dalle ostetriche, sia che scelga di partorire in ospedale, noi rispettiamo la sua scelta e ci battiamo affinchè possa compierla liberamente.

Condividiamo pienamente le parole della già citata Prof.ssa Susan Bewley, responsabile del gruppo che ha emanato le nuove linee guida: "Non c'è un solo modello taglia unica di parto che sia adatto per tutte le donne (...) alcune donne potrebbero preferire di far nascere il proprio bimbo/a a casa o in una casa maternità perchè questi luoghi sono generalmente più sicuri, questo è un loro diritto e devono essere supportate in questa scelta, Ma se una donna preferisse far nascere il proprio/a bambino/a in un ospedale perchè questo la fa sentire più sicura, anche questo è un suo diritto."


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