giovedì 24 marzo 2016

Binetti, ma perchè questa cintura?


Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un nostro resoconto e commento al convegno svoltosi alla Camera l'11 marzo sul tema della sicurezza nel parto organizzato da Paola Binetti, evento che ha attirato la nostra attenzione e suscitato in noi perplessità e dubbi (a dir poco).


Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo che riporta la nostra opinione

riguardo all'incredibile disegno di legge presentato da Binetti, con il quale si prevede l'adozione di un "nuovo metodo di parto vaginale(testuale nella Proposta di Legge!!!), modello incentrato sull'utilizzo di una cintura con camere d'aria gonfiabili che comprime la pancia della donna partoriente.


Ringraziamo Eretica e il Fatto Quotidiano per l'attenzione dimostrata verso la questione e per aver pubblicato il nostro contributo, per completare il quadro e rendere maggiormente l'idea di quanto le motivazioni di questo disegno di legge ci appiano poco chiare e lontane dai dichiarati obiettivi di tutela della salute materna e neonatale, ci sembra importante sottolineare alcune questioni e per questo 




siamo noi a porre delle domande a Binetti:






  • se il fine non è la promozione del dispositivo, come lei afferma, perchè mai tra i relatori del convegno dell'11 marzo figuravano Pierfrancesco Belli e Erich Cosmi? Il primo fino al 2009 amministratore unico di Safe Factory, la società che distribuisce a livello internazionale la cintura e dal 2015 membro del comitato di indirizzo e controllo dell'Agenzia Regionale della Sanità in Toscana, il secondo coautore insieme a Luisa Acanfora, del contestato studio di cui sopra e nel cui cv si legge "nel 2004 partecipazione scientifica alla realizzazione del brevetto Safe Factory", brevetto che ha curiosamente lo stesso nome della società di distribuzione internazionale, Cosmi inoltre fa parte della onlus Safety & Life, di cui è Presidente Acanfora, onlus che appartiene a COESI, Consulta, che organizza eventi col patrocinio del Senato. 

  • Ci chiediamo anche come mai proprio Luisa Acanfora sia stata sentita in un'audizione al Senato nel 2012 in cui ha promosso l'adozione della cintura? 

  • Le coincidenze peraltro non finiscono qui dal momento che a Belli è subentrato nel 2009 come amministratore unico di Safe Factory Carlo Strano, che ad oggi risulta essere anche presidente del CDA di BLN Health Services srl, società che distribuisce la cintura in Italia, vicepresidente di BLN è Niccolò Belli (nato nel 1994) mentre Lorenzo Belli (classe 1995) è consigliere, uno strano caso di omonimia? O ci sarà per caso qualche legame tra questi due ragazzi e Pierfrancesco Belli ex amministratore unico e che oggi ha un ruolo istituzionale di controllo per ciò che riguarda la Sanità in Toscana?

Ci auguriamo di ricevere presto risposte a queste domande, preannunciamo ogni azione possibile per opporci all'approvazione di questa Legge e difendere il diritto all'autodeterminazione delle donne.

ps
i dati sulle cariche delle persone nominate in questo post sono stati ricavati da visure societarie






domenica 13 marzo 2016

Appuntamenti del mese di Marzo



Ciao a tutte e a tutti,
vi invitiamo ai prossimi appuntamenti del mese di marzo di Poliedro Spazio per Mille Famiglie e dello Sportello Consultiamoci progetti di Freedom for Birth Rome Action Group e di Lucha y Siesta.
APPUNTAMENTI PER Bimb* e Genitori
- Domenica 20 marzo alle ore 11.30 Letture Animate * 3-5 anni a cura di Daniela Micheli. Presso la Casa delle Donne Lucha y Siesta.


Venerdì 18 marzo terzo appuntamento della Rassegna Culturale Permanente senza Stereotipi.

Dalle 17.00 alle 18.30 presso Officina Culturale Via Libera in via dei furi 27/29 (Metro Porta Furba) verrà proiettato
"Il Primo Sguardo".

In questo documentario il neonatologo Klaus ci parla di come potrebbe essere accolto in modo rispettoso e non violento chi nasce. Dei vantaggi a breve e a lungo termine che una nascita non disturbata può avere sul benessere della mamma, del/la figlio/a e sulla relazione di attaccamento.
Il parto equivale alla separazione tra madre e figlio/a ed è allo stesso tempo un momento all'interno di un continuum tra il prima e il dopo. Non è un evento a sé stante. Il modo in cui è avvenuto, il tipo di assistenza ricevuta, l'aver subito violenza ostetrica o al contrario essersi sentita rispettata nelle proprie scelte, influenza la salute della madre in senso bio-psico-sociale e l'espressione delle sue competenze genitoriali così come l'espressione delle competenze del/la bambino/a appena nato/a.

A seguire dibattito sui bisogni primari del/la neonato/a e della madre subito dopo il parto.
Intervengono le psicologhe - psicoterapeute di Freedom for Birth Rome Action Group Carmen Rizzelli e Mirta mattina coordinatrice del Gruppo di Lavoro sulla Psicologia Perinatale dell'Ordine degli Psicologi.
Iscrizione obbligatoria: consultiamoci.poliedro@gmail.com

INCONTRI TEMATICI ITINERANTI

Sabato 19 marzo presso    la Casa delle Donne Lucha y Siesta in via Lucio Sestio 10 a Roma (Metro Lucio Sestio).

"Non solo mamme e non solo papà!"Congedi parentali e una genitorialità condivisa.
Ne parliamo con l'avv.Virginia Giocoli fondatrice di Freedom for Birth Rome Action Group, legale Sportello Consultiamoci e responsabile Melograno Diritti.
Iscrizione obbligatoria: consultiamoci.poliedro@gmail.com

E’ uno spazio di ascolto per i genitori di ogni “genere”, in coppia e/o singolarmente in cui esprimere liberamente il proprio modo di vivere la gravidanza, le scelte rispetto al parto e il personale modo di essere genitori.
Uno spazio per attivare risorse e riflettere, senza giudizi, pregiudizi né tabù, su temi quali nanna, pianto, alimentazione, rapporto di coppia, rientro al lavoro, asilo, modi di vivere e gestire la relazione con i figli e le figlie, attraverso lo scambio tra pari facilitato da due psicoterapeute esperte di psicologia perinatale.
Il Poliedro dei Genitori-Spazio d’Ascolto accoglie un massimo di 12 persone e si riunisce a cadenza quindicinale, presso la Casa delle Donne Lucha y Siesta in via Lucio Sesstio 10, in incontri della durata di un’ora, facilitati dalle psicologhe psicoterapeute dello Sportello Consultiamoci, Carmen Rizzelli e Mirta Mattina.
Il secondo e il quarto martedì del mese dalle 10.30 alle 12.30 per coppie e singoli in attesa e neogenitori (bimb* da 1 a 11 mesi) e  per genitori in coppia o  singolarmente di bimb* da 12 mesi a 3 anni. 
Prossimo incontro martedì 22 marzo.
Il contributo è di 5 euro e la prenotazione è obbligatoria scrivendo a consultiamoci.poliedro@gmail.com
Sportello Consultiamoci di informazione, orientamento e sostegno psicologico, legale, ostetrico: accoglienza ogni martedì dalle 10.30 alle 12.00. Colloqui su appuntamento anche scrivendo una mail a consultiamoci.poliedro@gmail.com
Vi aspettiamo!
Freedom for Birth Rome Action Group

sabato 12 marzo 2016

Binetti contro l'OMS.

A che gioco gioca Paola Binetti?
La deputata è fimataria della proposta di Legge: "Norme per l'incremento del livello di sicurezza nel parto naturale". Questo DDL, presentato anche in Senato dal sen Di Biagio, prevede l'adozione di una cintura gonfiabile da utilizzare durante il parto, dispositivo inutile e dannoso che obbliga le donne a partorire in una posizione scomoda, difficile e pericolosa. Sappiamo da anni che spingere sulla pancia delle donne durante il parto (manovra di Kristeller) aumenta il rischio di lesioni e mortalità materna, infatti da tempo tale manovra è sconsigliata in tutte le Raccomandazioni e Linee Guida basate su evidenze scientifiche.
È incredibile quindi che si voglia introdurre per legge una pratica così dannosa in tutte le sale parto: applicando la cintura a tutte le partorienti aumentiamo il rischio per loro e per i loro bambini di gravi danni o morte.
Tale proposta di Legge è stata rilanciata ieri alla Camera dei Deputati nel corso di un convegno organizzato da Paola Binetti e che ha visto la partecipazione tra gli altri di diversi primari di ginecologia, direttori di corsi di laurea e scuola di specializzazione e ostetriche. La maggior parte delle relazioni, tranne qualche lodevole eccezione, sono state focalizzate sul tema della sicurezza durante il parto, sostenendo l'idea che gravidanza, travaglio e parto siano degli eventi altamente rischiosi e imprevedibili e che l'unica soluzione utile per minimizzare tali rischi sia fare ricorso alla tecnologia. Nel corso della mattinata il potere salvifico della tecnologia medica ricorreva come un mantra nei diversi interventi, creando il terreno fertile per l'approvazione del DDL.
Anche la Ministra Lorenzin, intervenuta a metà mattinata,  sembra essere stata facilmente convinta dell'importanza di approvare quanto prima una norma del genere, al punto che ha promesso pubblicamente di renderla immediatamente operativa con un decreto ministeriale, qualora i relatori avessero rinunciato a percorrere la strada del DDL, saltando così i tempi lunghi dell'iter parlamentare.
Chissà se la Ministra sa che dietro le encomiabili parole "incremento della sicurezza nel parto naturale" si cela il tentativo sfacciato di far approvare per legge l'appalto per la fornitura di un dispositivo medico inutile e pericoloso in tutte le sale parto italiane?
Ci chiediamo come mai ad una giornata che affrontava il tema della mortalità materna non sia stato invitato nessun esponente dell' Istituto Superiore di Sanità che pure ha istituito un sistema di sorveglianza sul tema grazie al quale abbiamo importantisdimi dati sul fenomeno?
Come afferma Michele Grandolfo, ex direttore dipartimento salute materno infantile dell'Istituto Superiore di Sanitá, presente in platea alla giornata di ieri: "il problema è che si opera con procedure sbagliate che aumentano il rischio ostetrico e non si praticano quelle corrette che diminuiscono tale rischio".
A questo punto una domanda ci sorge spontanea: a chi giova l'introduziobe nel nostro ordinamento di una tale legge? Non certo alle donne che vedrebbero aumentato il loro rischio di avere danni gravi o fatali durante il parto; non certo alle aziende sanitarie e alle regioni, che dovrebbero affrontare una spesa notevole per adeguarsi a quanto disposto, sia per l'acquisto di tale mirabolante tecnologia, sia per la formazione degli operatori; non certo alle ostetriche, che tutta la letteratura scientifica evidence based indica come figure di riferimento in gravidanza, travaglio e parto, in grado, attraverso un'assistenza one to one, di prevenire e ridurre significativamente il rischio di eventi avversi e mortali.
E allora a chi giova?
Per rispondere è forse utile sapere che l'unico studio che sembra confermare l'efficacia della cintura sia firmato da Luisa Acanfora e Erich Cosmi (tra i relatori di ieri alla Camera), alcune voci sostengono che la dott.ssa Acanfora sia moglie del produttore della cintura, noi non sappiamo se questo sia vero e probabilmente non lo sarà, perchè altrimenti la ginecologa avrebbe dovuto dichiarare un tale macroscopico conflitto di interesse, sia come autrice del famoso studio, sia nelle occasioni in cui è stata ascoltata in sedi istituzionali per parlare dei vantaggi dell'utilizzo di tale cintura.
Le donne non hanno bisogno di ipermedicalizzazione, nè di cinture miracolose, nè di violenza ostetrica. Non permetteremo che sul corpo delle donne si giochi anche questa sporca battaglia.